Il maestro Italo Offredi (Milano 1940-2023) con la sua pittura improntata sulla schematizzazione oggettuale ci regala opere basate sull'astrazione e la convenzionalità del segno. La sintesi di codificazione della sua pittura è fondata sul principio di somiglianza e sull'iconismo che deriva da questo stesso principio. Nei suoi quadri il gatto viene dipinto come divinità terromorfa, come un Dio Penato, la colonna, lo scudo, le corna del toro come simboli magici con effetto apotropaico. Le figure delle sibille sono tratte dalla quotidianità metropolitana della costa ionica.
La pittura di Italo Offredi tende ad una trasfigurazione stilistica di quei fattori, chiaramente situabili in un'area figurativa, che ripropongono l'immagine nella sua integrità ed i contenuti nella loro sostanza fatta di sentimento e di emozione.
E' questo uno tra gli atteggiamenti più difficili da conservare in un mondo artistico quale quello odierno, in cui l'intenzione di evadere da uno specifico impegno estetico e morale prevale di gran lunga su di una disciplina responsabile cui sottoporre i mezzi espressivi.
La definizione della problematica nella pittura di Italo Offredi permette di constatare una tensione che si basa sulla schematizzazione ed il prolungamento delle linee degli oggetti da lui raffigurati.
Queste raffigurazioni contrastanti fra loro con linee di forza permettono ai soggetti dipinti di "vibrare" intensamente per il cromatismo sempre nuovo, vivace e genuino in cui l'artista sa dosare sapientemente i colori facendo sì che la staticità del dipinto venga assorbita dando l'espressione di un moto proprio.
Senza dubbio la sua sensibilità trova nel colore la causa autentica dell'espressione.
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MOSTRE PERSONALI 1961-2009
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